Ipertrofia massetere: cos’è e come trattarla
Tra i disturbi trattati dai dentisti, il bruxismo è sicuramente uno dei più noti e diffusi. Le conseguenze di tale condizione sono numerose ed eterogenee. Tra queste si annovera l’ipertrofia del massetere, ovvero il muscolo mandibolare responsabile della masticazione.
Negli ultimi anni la relazione tra bruxismo e ipertrofia masseterina è stata approfondita, al fine di mettere a punto nuove terapie e trattamenti sempre più adatti a curare questa alterazione del cavo orale che, oltre a compromettere la regolare funzionalità muscolare, ha anche un impatto negativo dal punto di vista estetico. Ne abbiamo parlato insieme al Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia.
Ipertrofia massetere: cos’è
L’ipertrofia oggettiva del massetere consiste in un significativo aumento di volume del muscolo masseterino. Questo è situato in una posizione frontale rispetto alle orecchie, tra l’angolo mandibolare e lo zigomo. Se le sue dimensioni diventano eccessive, il volto può perdere la sua regolare forma trapezoidale, assumendo un aspetto più squadrato ed esteticamente meno gradevole. Una condizione di questo tipo può però anche dipendere da un sottosviluppo dello zigomo. In questo caso si parla di ipertrofia relativa, in quanto il massetere non presenta alterazioni effettive.
È perciò fondamentale condurre un’accurata diagnosi, cominciando dalla valutazione dell’assetto occlusale. In questo modo si verifica che le due arcate dentarie combacino: in caso di malocclusione o di pre-contatto dentale, aumenta il rischio di ipertrofia del massetere. Se dall’osservazione emerge che la superficie dei denti è rovinata, si può però supporre che la causa dell’ipertrofia masseterina sia il bruxismo. Le contrazioni involontarie notturne causate da tale patologia stimolano la muscolatura, incrementandone il volume.
La diagnosi dell’ipertrofia del massetere necessita ad ogni modo di diversi esami. È ad esempio opportuno sottoporsi a ortopantomografia (RX OPT) o a una risonanza magnetica, per escludere che l’alterazione del volto sia causata da una espostosi degli angoli mandibolari anzichè dal bruxismo. Un quadro clinico completo permetterà di scegliere la terapia più adatta al caso specifico.
Ipertrofia massetere: come trattarla
In generale, il trattamento dell’ipertrofia del massetere prevede un approccio integrato tra odontoiatria e chirurgia plastica. Se il muscolo della mandibola è sovrasviluppato a causa del bruxismo, è innanzitutto fondamentale risolvere questo disturbo prima ancora di intervenire dal punto di vista estetico.
La terapia dipende inoltre dall’entità dell’ipertrofia del massetere: in caso di sintomatologia lieve o moderata, è possibile optare per un approccio conservativo; se invece il paziente lamenta dolori o la disfunzione mandibolare è più invalidante, la soluzione migliore è l’intervento chirurgico che garantisce risultati più a lungo termine, dal momento che si procede alla rimozione, totale o parziale, del muscolo masseterino.
Per quanto riguarda gli approcci conservativi, ne esistono due tipologie:
- Terapia farmacologica: sfrutta l’azione di particolari farmaci che svolgono un’azione rilassante sulla muscolatura. Forniscono un sollievo di natura transitoria e sono da considerare un supporto a una terapia per risolvere il disturbo in maniera definitiva.
- Terapia con tossina botulinica (Botox): questo approccio terapeutico sta trovando una sempre maggiore diffusione. Consiste nell’iniezione diretta della tossina botulinica nel muscolo. L’azione paralizzante del botox riduce i movimenti involontari causati dal bruxismo e di conseguenza la condizione di ipertrofia del massetere, restituendo al viso un aspetto naturale e armonico. Può essere combinata anche alla terapia chirurgica per facilitare il rimodellamento estetico. È un trattamento caratterizzato da una somministrazione rapida. Il botulino viene iniettato in seduta ambulatoriale, in 15-20 minuti, con possibilità di anestesia locale.
La terapia con tossina botulinica per l’ipertrofia del massetere è oggi fortemente consigliata da dentisti e chirurghi estetici. Vari studi condotti su pazienti affetti da bruxismo hanno testimoniato che anche dosaggi molto bassi di botulino producono una riduzione significativa dell’ispessimento del muscolo masseterino. I risultati ottenuti hanno una durata media di circa 4-9 mesi, ma è possibile ripetere successivamente le iniezioni come routine di mantenimento.
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