Fotografia di viaggio: l’arte di immortalare paesi, costumi e tradizioni
La fotografia di viaggio è quella branca dell’arte fotografica che tenta di descrivere un popolo e il suo territorio attraverso le immagini e i colori.
La macchina fotografica diventa in tal senso il canale d’ingresso per comprendere la cultura, la storia e i costumi di un determinato luogo. Il racconto fotografico, scandito secondo le linee narrative di un progetto, è il medium per entrare in contatto con una tradizione, un’esplorazione che è sin da subito documentazione e studio.
Il reportage come tecnica di composizione
Documentare con una macchina fotografica è un’attività complessa che richiede attente analisi e una buona dose di pazienza. Anzitutto, bisogna frenare l’istinto collezionistico di fotografare qualsiasi elemento che colpisce la nostra curiosità: riflettere prima di scattare significa costruire attivamente una storia fotografica, evitando così di lasciarsi trascinare dalle situazioni.
L’immagine che si ricerca non è semplicemente una variopinta raccolta di colori esotici e figure bizzarre, ma un piccolo scrigno bidimensionale di sensazioni, sentimenti ed espressioni culturali di un popolo. Per rendersi conto di quanto sia determinante l’elemento umano e di costume dietro un progetto fotografico di viaggio, si può far riferimento alla lunga storia di questa arte, e in particolare ai geni che negli ultimi decenni l’hanno plasmata: Steve McCurry, Salgado, Bresson, Dorothea Lange, Ansel Adams e Diane Arbus sono solo alcuni dei nomi illustri a cui ispirarsi per la creazione dei propri esperimenti narrativi.
Il territorio e la sua luce
Il reportage è un progetto narrativo che utilizza la luce come materia da modellare. I fotoni sono per il fotografo quello che le tempere nella tavolozza sono per il pittore; il materiale fotosensibile su cui la luce si imprime sono la sua tela. Tuttavia, a differenza di altri generi fotografici, nella fotografia di viaggio può capitare di ritrovarsi in situazioni avverse, con scarsa illuminazione o condizioni meteo disagevoli (pioggia, neve, grandine, forte vento).
Compito del fotografo sarà quello di realizzare lo scatto migliore, a prescindere dalle condizioni. In un reportage, la fotografia di ritratto è quell’elemento in grado di infondere calore alla nostra narrazione. Un volto espressivo può descrivere l’anima di un territorio meglio di cento monumenti. La preoccupazione, tuttavia, sarà di non infastidire le persone che si andranno a fotografare. Chiedere sempre il permesso, con massima discrezione.
Fotografare è estro creativo, opera di fantasia, arte. Eppure, quando si vuole mettere in piedi un progetto fotografico è bene conoscere delle regole di base di composizione dello scatto. La prima è la regola dei terzi, che prevede la suddivisione dell’inquadratura in una griglia di nove quadranti: il soggetto che andremo a catturare può occupare uno dei quadrati esterni, così da infodere dinamicità allo scatto. Un’altra buona norma da tenere in mente è la regola dell’orizzonte, che non deve mai trovarsi nel mezzo dell’inquadratura ma sempre in una delle due linee orizzontali della griglia.
L’attrezzatura del fotografo viaggiatore
Si arriva così a un argomento spesso sottovalutato (anche da reporter professionisti), e cioè la giusta attrezzatura del fotografo di viaggio. In linea di massima, buona cosa è viaggiare leggeri: evitare quintali di obiettivi, decine di treppiedi, zaini pieni di fotocamere e via discorrendo. Sembra scontato, ma la selezione del materiale da portare con sé dipende unicamente dall’itinerario che studieremo prima di avventurarci in terre inesplorate.
Il progetto narrativo orienterà quindi la scelta. A prescindere però da cosa si porta, è bene conoscere il dove la strumentazione può essere riposta: borse, trolley, bauletti, zaini sono solo alcune delle tante opzioni per proteggere l’attrezzatura di viaggio. Nel sito www.borsafotocamera.it è possibile documentarsi in maniera approfondita sulle caratteristiche tecniche di ciascuna, così da capire qual è la più adeguata a seconda dell’occasione.
Ma a prescindere dalla strumentazione, quello che assolutamente non può mancare è il desiderio di lasciarsi immergere in nuove culture, conoscere tradizioni e storie sconosciute, immortalandone la luce su pellicole capaci di raccontarle.