Come si distinguono le due tipologie di ventilatori industriali

Si tratta di appositi strumenti attraverso i quali è possibile muovere un fluido all’interno di una macchina o di una rete di canalizzazioni.
I ventilatori industriali (approfondisci sul sito https://ventilazionesicura.it/) così come quelli classici in sostanza operano muovendo l’aria nei vari processi produttivi.
I ventilatori in questione presentano due grandezza, la prima può essere espressa nella portata del fluido la quale viene generalmente indicata con l’espressione mc/h. La seconda grandezza è invece rappresentata dalla pressione totale che viene impressa sul fluido dal ventilatore industriale. La suddetta pressione è assolutamente fondamentale al fine di evitare possibili perdite di carico. La grandezza in questione viene generalmente indicata con l’espressione Pa o con l’espressione mmCA.
Occorre precisare che esistono diverse tipologie di ventilatori industriali, ebbene vi sono differenti modelli a seconda del diverso settore di riferimento e della diversa applicazione e lavorazione industriale.
Vi sono in particolare due grandi tipologie di ventilatori industriali, vi sono infatti i ventilatori assiali e i ventilatori centrifughi.
I ventilatori assiali e centrifughi
I ventilatori assiali sono particolarmente indicati da un punto di vista applicativo per la loro capacità attraverso la quale è possibile spostare in modo ottimale masse d’aria particolarmente grandi a bassa prevalenza.
Grazie alla loro funzionalità questi ultimi sono molto spesso impiegati nelle gallerie stradali o nelle unità di ventilazione meccanica.
I ventilatori centrifughi sono invece particolarmente apprezzati in ragione della loro ottimale funzionalità che garantisce delle prestazioni eccellenti. Uno dei principali punti di forza di tale tipologia è rappresentato dalla elevate prestazioni relative alla prevalenza disponibile. In virtù di ciò questa tipologia viene molto spesso impiegata all’interno dei processi produttivi industriali. I ventilatori centrifughi si possono trovare in sostanza all’interno di qualunque attività industriali e in qualunque sistema di aspirazione ed abbattimento delle emissioni prodotte durante i processi produttivi compiuti all’interno dell’impresa.
E’ possibile distinguere in modo particolarmente semplice la tipologia di ventilatore industriale osservando il movimento compiuto dall’aria mentre quest’ultima attraversa la ventola.
Mentre infatti nel ventilatore assiale l’aria non cambia direzione fra il suo ingresso nella ventola e la sua uscita dalla ventola, nel ventilatore centrifugo l’aria subisce un cambio di direzione verso l’esterno. L’aria viene infatti in un primo momento convogliata verso la parte centrale della ventola per poi essere successivamente spinta verso l’esterno.
La marcatura Atex
Recentemente è stata emanata una nuova direttiva che regolamenta specificatamente la fase di realizzazione dei ventilatori industriali, la normativa in questione si concentra principalmente sulla sigla Atex.
Una delle principali modifiche attuate dalla normativa riguarda la serie EN 13463 che di fatto è stata sostituita in seguito all’entrata in vigore della normativa. La normativa in questione ha inoltre eliminato alcune lettere dalle quali si poteva desumere il livello di protezione del macchinario rispetto al rischio di esplosione.
Le lettere in questione sono state sostituite con la lettera H attraverso la quale si indica che l’apparecchio in questione non è elettrico. La normativa ha inoltre introdotto l’EPL il quale rappresenta un livello che fornisce delle informazioni specifiche relative al rischio di possibile esplosione del macchinario.
Le modifiche esaminate finora si sono concentrate in sostanza sul macchinario, la normativa tuttavia è intervenuta in modo particolarmente incisivo anche con riferimento all’attività di progettazione e al progettista.
In particolare i cambiamenti si soffermano sulla modalità di protezione: la normativa definisce in modo particolarmente esaustivo le modalità attraverso le quali si deve procedere all”eliminazione del rischio di esplosione da una apparecchiatura non elettrica.
Come anticipato in precedenza, vi sono inoltre una serie di significative
limitazioni previste dalla normativa del 2019 sulla fase di realizzazione.
La prima limitazione concerne l’assoluto divieto di impiego di cinghie di trasmissione con macchinati realizzati per EPL, Ga o Da.
La seconda limitazione riguarda invece il limite di impiego di leghe leggere a cause della loro pericolosità in relazione al rischio di esplosione.