Sicurezza industriale: cos’è e come applicarla

Si può definire sicurezza industriale la condizione di un sistema produttivo che non manifesta rischi o pericoli evidenti per l’incolumità dei lavoratori e per l’ambiente circostante. Questo stato viene raggiunto tramite una serie di interventi e strategie di gestione e prevenzione. Nell’articolo di oggi analizzeremo nel dettaglio il tema con il supporto degli esperti di Oil Service.
Sicurezza industriale – cos’è
Quando si parla di sicurezza industriale bisogna considerare la specificità degli ambienti di lavoro. Ognuno di essi presenta rischi caratteristici legati ai rispettivi processi produttivi in atto, in correlazione a fattori quali:
- Funzionamento di macchinari;
- Vulnerabilità dei sistemi informatici;
- Utilizzo di sostanze chimiche pericolose;
- Procedure tecniche necessarie allo svolgimento dei lavori.
La sicurezza industriale va considerata come il risultato di un insieme di pratiche, risorse umane, regolamenti e norme che hanno come scopo comune la prevenzione e l’eventuale gestione di eventi dannosi causati dalla concretizzazione dei rischi. Quello della sicurezza industriale è dunque un aspetto cruciale per un’azienda, sia per la tutela della salute psico-fisica dei suoi dipendenti, che per la sua produzione, la quale risentirebbe gravemente di guasti e interruzioni provocati da incidenti.
Sicurezza industriale: accertamento e prevenzione del rischio
Nell’ambito della sicurezza industriale si parla di parametro di rischio per indicare la probabilità che un pericolo, insito in un dato fattore o agente del sistema produttivo, si trasformi in un evento che produce un danno, più o meno grave. Per comprendere meglio la questione bisogna pensare al pericolo come qualcosa di inevitabile in presenza di determinate circostanze. Se un’azienda lavora con dei prodotti infiammabili, questi sono infatti per natura pericolosi e possono arrecare un danno di intensità o magnitudo variabile: da un’ustione di basso livello a un incendio devastante.
In un certo senso il pericolo non può quindi essere evitato, dato che una sostanza pericolosa rimane tale in date condizioni. La sicurezza industriale deve allora puntare a prevenire e gestire il rischio residuo, ovvero la rimanente possibilità che tale pericolo si concretizzi. Nel caso dell’esempio appena proposto questo si traduce con la messa in atto di corrette strategie di trattamento delle sostanzie infiammabili, unite a pratiche per affrontare eventuali incidenti.
È possibile sintetizzare quanto appena detto con una formula matematica, ovvero:
R = P x G
Dove R sta per rischio, P per la probabilità che si verifichi un evento dannoso e G per la gravità del danno. Alcune correnti di pensiero aggiungono alla formula il fattore “F” ovvero la frequenza di esposizione al rischio da parte dei lavoratori.
Applicazione delle strategie di sicurezza aziendale
La realizzazione della sicurezza industriale necessita dell’applicazione di precise strategie aziendali. Il primo passo è la redazione del DVR, il Documento di Valutazione dei Rischi reso obbligatorio per tutte le imprese dal D.Lgs. 81/2008, il testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Questo documento nasce dalla collaborazione tra datore di lavoro, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e Responsabile dei Lavoratori (RLS). All’interno del documento si trovano, tra le altre cose indicazioni in merito a:
- Valutazione dei rischi propri dell’impresa;
- Pianificazione delle misure di prevenzione e protezione;
- Protocollo di prevenzione sanitaria realizzato dal medico competente, che considera i rischi in relazione allo stato di salute dei lavoratori;
- Misure per la gestione delle emergenze, dei controlli e del registro degli infortuni.
Le strategie di sicurezza aziendale da applicare sono molteplici. Tra queste ricordiamo:
- Utilizzo di dispositivi con tecnologia IoT (Internet of Things) per una diagnostica costante dell’ambiente di lavoro;
- Utilizzo di DPI dotati di intelligenza artificiale e rilevazioni biometriche per comunicare in tempo reale situazioni di pericolo o incidenti (ad esempio una caduta);
- Dotazione di impianti di videosorveglianza industriale avanzati;
- Manutenzione regolare di impianti e macchine di produzione industriale;
- Corrette pratiche di cybersecurity per tutelare i dati dei dipendenti o la riservatezza del progetto di lavoro.
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