Zoom introduce la funzione di crittografia end-to-end

Zoom ha annunciato l’implementazione della crittografia End-to-end (E2EE) a partire dalla prossima settimana. Questo tool è diventato rapidamente lo standard di fatto per il telelavoro e l’apprendimento a distanza durante la pandemia di coronavirus. Purtroppo, l’azienda ha compiuto una serie di passi falsi in materia di sicurezza fin dall’inizio, che hanno portato a una moratoria di 90 giorni sulle nuove caratteristiche, poiché l’azienda si è concentrata sulla sicurezza.
Uno di questi problemi riguardava il programma E2EE. Il marketing iniziale dell’azienda ha portato le persone a credere che offrisse una crittografia end-to-end, mentre in realtà non era così. L’azienda ha poi annunciato i piani definitivi per implementare la crittografia end-to-end, anche se solo per i conti di pagamento. Dopo aver ricevuto commenti e critiche, l’azienda si è tirata indietro, annunciando l’intenzione di offrire la crittografia end-to-end a tutti gli utenti.
Una volta abilitata l’opzione, gli utenti sapranno che i loro incontri sono criptati con E2EE guardando l’icona dello scudo verde nell’angolo in alto a sinistra.
La crittografia end-to-end è una tecnologia di sicurezza che codifica le comunicazioni tra due o più parti, garantendo che solo il mittente e il destinatario siano in grado di visualizzare il contenuto. Se la tecnologia viene utilizzata correttamente, una terza persona o un gruppo non sarà in grado di decifrare e visualizzare il contenuto.
Questo livello di sicurezza rende E2EE vitale nel mondo degli affari e per chiunque si occupi di dati sensibili. Inoltre, i consumatori si rivolgono sempre più spesso alla tecnologia per salvaguardare la privacy dei loro documenti, foto e messaggi in caso di potenziali fughe di notizie o spionaggio.